Quel parlare…parlare…parlare
in mille parole che si inseguono
con nesso…senza nesso
con logica…senza logica
in quella valanga di pietre
che sembrano prevaricare
l’ascolto vero di te stesso.
E parlare…parlare…parlare
senza mai dire verità
senza sostare un attimo
nella perplessità di dirsi
in una sola e unica domanda
…che sto dicendo
…a chi voglio nascondere e cosa
…con chi mi confronto.
Non c’è spazio nei pensieri
in quel susseguirsi di parole
che inondano l’esser cosa
che riempiono di senso alla fine
…nell’immagine di perfezione
con quell’editto tra le parole
che vorrebbe significare altro e oltre.
E’ nascosto un perchè di fame
nel cercare l’aggregazione
nel non trovare nel silenzio
…la sottigliezza di te stesso
…la finezza d’un altro compito
che non è fuggire dietro parole
che non è giocare al dove sei
che non è certo silenzio
ma solo parlare…parlare…parlare.