Una voce…come spiritello
…d’un sacco di mele
da un buco d’un vermetto
che dal corpicino fuoriuscito
parla e parla incompreso.
Dentro il silenzio così fondo
…d’un insieme muto
spunta la appena udibile vocina
che rimbomba quasi
nell’affogato d’esser voce.
Il suo dire rimbomba
in quell’universo silente
che ascolta con veemenza
il parlante concitato modo
di dire da vermicino
…quel io sono
che sembra perdersi così
nel non udito perchè distratti
sopraffatti da rumore vita
che sfreccia di prepotenza
in imput che predominano
di potere incontrastato
per tanto forte denso d’inutile.
Il sacco di mele dolci
viene scaraventato così malamente
nell’esser assaporato voracemente
mentre quella toccata da vermetto
viene scartata e non guardata
come marchiata d’infamante morto
la mela marcia viene resa muta…
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