Dignità…esser persona
non oggetto rimandabile
negli inferi di un disamore
che…come una scorza
avvolge il nucleo di sogno
proiettato di significato
accecato dal desiderare
…l’oggetto di unione
fra te stesso e quel disavanzo
fatto d’emozione non calcolabile
nel marasma esistenziale
d’un accettare il dolore
che…ti partorisce ogni volta
con tutta la paura d’essere
la constatazione solaggine
che siamo comunque altro.
E…altro dal dolore
è la vita che conquisti
ogni volta che rialzi la testa
ogni volta che respiri amore
per tutto quel negarselo
ogni volta…ogni volta…
Pieghe d’amarezza sono
la sostanziale differenza
tra ciò che vuoi per te
e ciò che offri a te stesso
nel calendescopio variabile
d’un non consumare invano
…la possibilità d’esistere
…la possibilità d’amare
così difficile nel cammino
per trovare quell’unicità
nel variato afferrabile
che sempre si qualifica
riempito da desiderii
inappagati quasi sempre
per quel viversi a cento
non giammai a zerbini
dove l’intenzione altrui
è sempre propensa a porgere.
Nella dignità c’è la risposta
quando esci a nasci ancora
volendo con forza
…essere persona.