Non t’uccide…

Quella rabbia “cavalcosa”

…repressa e non esposta

e’ il veleno del corpo

ma soprattutto dell’anima

per il dolore inflitto

come una spada che punge

ma…non t’uccide.

E’ ampliato dai ricordi

quelli che ti dicono qualcosa

ma vengono rimossi dall’incapacita’

specie quando la lezione da imparare

ancora si ripete come persecuzione

negli incontri che non scagionano

quell’errore di base che viene ripetuto

per mancanza di strumenti interiori

che purtroppo segnano ancora sconfitta

per non essere stati riconosciuti

quando era giusto lo fossero.

Cio’ presuppone un’interrogazione

degna d’avere riscontro d’effettivita’

che se non hai colmato lacune

esse…si riscoprono daccapo

proprio in quella rabbia inesplosa

d’aver subito perche’ in fondo lo volevi

d’aver taciuto perche’ in fondo eri muto

d’aver manipolato perche’ in fondo t’era dovuto

si’…quell’esplosione di reconditi significati

nascosti dall’occlusione della tua anima

nascosti dall’unico bisogno d’amore

nascosti dall’aspettarsi senza avere

il volto sostanziale di un prezzo da pagare…

 

 

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