I “perfetti” sono assai
e…molto capaci di brillare
d’una luce costruita
che…rafforza invero una realta’
di…non essere state accettate
e…nemmeno amate
nel tempo che fu…ormai lontano.
Il circolo perverso
e’ recuperare il maltolto
attraverso l’impegno spasmodico
d’esser sempre piu’…”perfetti”.
Il perfetto e’ impostato
finge e non si permette mai
…d’esser se stesso vero
prigioniero d’una posa ostentata
pur di dimostrare una forza
quella che…in realta’ non ha
quella che…in realta’ esibisce
credendoci ed ostentandola
come un potere che non ha radici
devoluto al potere d’esser chi si e’.
Non avere se stessi
nella paura di perdere identita’
in quel rifiuto primordiale subito
distante ma…presente
d’una richiesta legittima d’appartenere
che viene devoluta all’ambiguita’
qualora la sensazione di…non essere
…accettati ed amati
soccombe al recitare “la perfezione”…