L'arabo felice

20 luglio 2007

 

Ogni mattina c’è l’arabo felice

mette la sua musica forte

che ondeggia nel mare

richiamando i ritmi

della sua terra lontana.

Forse si sente triste l’arabo

e..pensa a sua madre

e..pensa alla sua donna

e..ondeggiante nel vento

la sua musica accompagna

i ricordi…

ventri che ondeggiano

campanelli dolci che suonano

Allah che urla

il sole che spunta qui

e..sparisce lì, nella sua terra

e..il giorno e la notte s’inseguono

uguali nel tempo d’ora

nella ritmica essenza

del mondo che gira.

Musica d’oriente carica di pensieri

affascina col ritmo felice

i sapori di terra lontana

vicina al cuore dello straniero

lo rende meno solo

in una terra strana la nostra

così poco aperta ai gusti del nuovo

nell’abitudine di vivere

senza l’ascolto del ritmo

della terra lontana

…dell’arabo felice.

 

Questa è una poesia che ho scritto una mattina presto al mare, quando c’è quel silenzio carico che cerco ogni volta all’alba di ritrovare.L’arabo non saprà mai cosa ha suscitato ascoltando i suoi ritmi e credo di avergli regalato uno spessore d’anima che è dovuto a tutto quello che non capiamo e che magari non consideriamo presi dalla nostra occidentalità limitante.’ E’ stata molto cliccata e credo che ne esca il suono e la positività di terre cariche d’un mistico che solo chi è di quei luoghi può sentire dentro il cuore ascoltando persino l’odore di terra lontana e penso a chi è lontano dalla sua terra,che ad ogni accenno minimo si sente nostalgico delle proprie radici. E’ capitato anche a me tanto tempo fa quando ascoltavo una melodia napoletana mi si riempivano gli occhi di lacrima e non mi vergogno a dirlo è tristissimo perdere la radice con la terra natia. Provare per credere!!!!

 

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