Che pena!

Ciò che frena l’uomo

è quella parvenza di normale

che sembra attenga

…da dentro le persone

la verità che in fondo poi sono.

E’ un freno che è paura

proprio perchè fare davvero

…lo scavo dentro sè

non è da tutti

anche se è per tutti.

Bombardati in ogni forma

di pensiero…d’agire…di fare

di comperare persino

di consumare persino

dentro quell’altra finzione

…globale finzione

che è l’anima del commercio

che è il Dio danaro.

E’ proprio la rovina ulteriore

quell’esser infelici d’incapacità

non sei magro…come quella lì

non sei ricco…come quello lì

non sei bello…come quell’altro lì

non sei sexy…come quello lì.

E’ un continuo aggredire

perpetuato ai danni dei più fragili

dei più deboli…dei più giovani

addolcendo il tutto con l’idea

di quel successo da invidiare

e che parecchi non raggiungeranno

che viene chiamata incapacità

come se la realtà fosse quella lì

e l’uomo solo oggetto da rendere

nell’uguale… simbolo di altro.

L’umano è altro da ciò

è un condensato di cervello

è un agglomerato di potenza

è un’interiorità che non si svende.

E’ una preziosa isola

…ognuno di sè è isola

in quel cercare la via personale

in quel fuggire dalla garanzia

come un elettrodomestico o alimento

con su scritto una data.

Che pena…che rabbia insieme

quando ascolto l’uguale da essere

quando vedo l’uguale dilagare

per la faciltà molto comoda

che l’uguale ti propone ogni volta

affascinoso di eleganza e modo

quell’uguale che è cosità.

Ognuno è re di se stesso

in quel che possiede dentro anima

in quel che misura dentro potenza

in quel che rende gusto e senso del diverso.

E’ diverso ognuno che è… se stesso

combaciando i propri orientamenti

senza finalità comuni a massa

nella diversificazione c’è sostanza

nella diversità c’è…l’impronta…

 

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