La prostituta.

Una rabbia …ogni volta che devo spammare l’infangare dell’abuso d’un mestiere lungo quanto il tempo così deviato oggi da mercificazione che è rabbia!!!!Sembra l’uomo sempre quella povera categoria di sempre che comunque non cambia mai nel suo insano potere d’infliggere POTERE che è inqualificabile e non per una falsa moralità ma per la profondità di un erotismo che non ha più niente di sacro.Bisognerebbe insegnare cos’è prima di ergersi a diffamatori di una potenza individuale che rasenta l’abbietto quando viene così prospettata nel mondo occidentale.Potere d’acquisto è il corpo!Ma che dico????Infamia da delirio! Cercate di rispettare il vostro oggetto di desiderio di non sporcarlo di mente maschia che non è dipendevole da voi ma da un passato molto più in là di ciò che riuscite a comprendere.?Solo una donna può forse capire il disagio e semmai non fosse così vuol dire che davvero non ho capito niente. Questo è un mio disquisire fatto forse un paio d’anni fa quando il benedetto Bataille ne fa uno studio ben profondo che per una sorta di sua sublimazione verso la sua mente mi approcciai a rendere a chi riesce a capire la differenza che c’è nell’essere UOMINI……..

 

 

E’ la donna abusata in tutto.

In occidente

quella che subisce di più

lo spreco..d’ogni persona che paga.

La prostituta è triste

è la condizione d’umiliazione

che rende l’animalità uno scempio

scempio di chi va e di chi è lì.

La miseria umana è nel gesto

…elemosinante amore

per dare solo odio..odio infinito.

I non risolti di se stesso

sono per chi va a prostitute

… la misura dell’inadeguatezza

…la soglia di povertà interiore

…la parte maledetta del cuore

in quel dispendio d’amore

che…viene gettato, calpestato

ingiuriato,sciupato,avvilito.

La povera donna che a sua volta

subisce la violenza del mondo

piega la testa al danaro

al potere infido che rappresenta

in una schiavitù del sesso

in una dimensione di sè

…resa oggetto di maltrattamento

recependo a sua volta quanto di sè

non esiste…non è che niente

nello spreco, ancora spreco

dell’individualità personale

che viene schiacciata nella violenza

…come cosa…come corpo

rendendola animale da poco conto….

 

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