Il sorger del giorno
di prorompenti impulsi
che sono vita che scorre
sembra sgorgare di canto
come fosse quello personale
così infilato dentro
che l’odi anche lontano.
Nel lontano di chiunque
c’è l’uguale d’un cristallo
così puro di se stesso
che risplende sempre nuovo
nel lontano…quando eri la buio
nel lontano…quando non hai speranza
nel lontano…quando sei ciò che splende.
Quanta è la distanza
dal centro proprio della vita
è stabilito per ognuno
da ciò che scegli per esser uomo
semmai decidi d’ascoltare
quella vita così canto
che non puoi far finta più
d’esser cieco e sordo
per quanto ti chiama la scelta
nel coraggio di viverti
c’è il fine di ciò che può essere
in quel filo di speranza
preso dal lontano d’una specie
c’è la gloria del sacro
per quanto sia poi illudevole
ciò che in serbo c’è da lontano…