Quante storie squallide

incentrate nell’ipocrisia

di quella superficie emergente

da solo pattume umano

quando si calpestano anime

nel diritto della violenza

ch’esplode di verbalizzazioni

quando s’intende non contare mai

… fino a dieci.

S’inizia dall’uno lentamente

raccontandosi favole

d’un umano meno insicuro

di conoscere bene se stesso.

E..si passa poi al due e…al tre

fino a finire il progettuoso ideale

che potrebbe far connettere

cuore e mente nella pace

di raggiunto verdetto finale

dicendo quel dieci di botto

nella corsa a raggiungere l’alchimia

d’una magica acquisizione

quando raggiunta la conoscenza

si crea sorriso non pianto

si acquisisce cristallita’ esistente

in quel barlume d’anima

che rimane l’unica istintiva arresa

ghermendo quell’insulso retaggio

d’una non approfondita e spietata

ora della vita che ricrea se stessa

ogni volta che chiedere scusa

significa far emergere la verita’…