Che e’…udire…

Prostrarsi piangenti

dinnanzi al dramma

d’aver tentennato di misura

quando soffrire per essere

diventa ardito sempre piu’.

Prostrarsi piangenti

chiedendo scusa a te stesso

chiedendo pieta’ alle fortune

che sono petali sfioranti

profumati d’essenza amorosa

che sono petali di arresa

dinnanzi al nuovo prospettato

cosi’ infidamente scansabile

quando ti vesti con l’umanita’

e non lasci che la nudita’

di quell’anima cosi’ sapiente

profumi di quell’odore che riconosci

dentro il sostare appoggiato

quasi cullato d’amore

che vorresti sfuggire sempre

quando scopre tanta fragilita’.

E’ la fragilita’ preziosa

che l’anima cosi’ intoccata

nell’intoccabile che e’ trasparente

ma che comunque ti circonda

permeando in quell’invisibilita’

la differenza di sostanza

che e’ dire e fare e sentire e parlare

che e’ udire e sussurro e vento di te

che e’ poggiarsi a pianto…quell’udito…

 

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