Canalizzare la vita
nel dolore…mai condiviso
sembra la possibilita’ d’ognuno
di non accettare quella quantita’
che e’…l’impossibilita’ di sguardo
che potrebbe far la differenza.
Se riuscire a scoprire
quella ferita interiore
che e’…perche’ c’e’ la distanza
dall’utopica completezza
che e’ capace di trasformare
il dolore…in apertura
proprio di comprensione totale
d’esser unificati a lui
per una serie infinita di mancato
che…nell’attimo d’esser vita
ci inabissa nella morte
dentro la quale sguazziamo
senza accorgerci di sciupare la luce
per vivere nel perenne oblio
come se ogni giorno vissuto
…riempito da guerra e spada
fosse il compito dato come regalo.
Quanto inutile dileguare
quella gloriosa e sacra possibilita’
di co-creare invece amore
come l’unica degna simbiosi
che ci puo’ destabilizzare e dare equilibrio
combattendo la morte
per esser vivi come mai…