Quando l’appiglio
a quella conoscenza interiore
sembra assestare rabbiosità
perch? non capisci accettando
…il tuo limite
densità forse d’incapacità
per quel “io” così imperatore
che…vuoi combatterlo
sfidandolo persino
quel traditore “io”
nella sua staticità d’essere
…il pantano dell’uomo
e…pure il mio.
Perdonarsi per quell’ “io”
che ti ha tenuto testa
che ti ha imprigionato
è l’odio della rabbia
perchè esisti povero
con tutti gli sforzi d’essere.
T’accorgi per l’incapacità
d’essere arroccato
nella pochezza ch’afferri
nell’incapacità di perdono
a chi hai tentato in buona fede
di porgere proprio quella pochezza.
Oggi rimane l’umiltà stampata
senza poter dare perdono
nella buona fede sicuramente
d’esser un’accozzaglia colorata
stamane resa trasparente…
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