L’infinito…così tale
è dentro ogni forma
che cambia di continuo
per essere in realtà
ciò che già era destino fosse
per quell’innato d’ogni forma
che s’adegua alla potenza sua.
Girare e girare nel modificabile
rimane l’illusione di cambiamento
per solo motivo di movimento
che rende vita statica
a ciò che invece sempre si muove.
E si muove l’infinito
e si sente il suo diventare
ogni volta che si ascolta
il divenire pace in sè
quasi che…una volta che è
trova pace perchè è
non langue nella retorica
di stabilir un tempo…un luogo
per quanto è infinito e basta.
Mutabile nell’espressività
è ciò che è indipendentemente
da ciò che vogliasi catalogare
come un taccuino d’appuntare
nella qualità e quantità ascoltato
per quanto vive…esso vive.
Mi contorna d’immenso
questo incedere plasmabile
che cambia anche me di sicuro…